Cerca o naviga nella guida in linea

I.V.A. Intracomunitaria

Disposizioni normative

La normativa introdotta dal D.L. 513 del 31/12/1993, reiterato dai successivi D.L. 47 del 05/03/1993, D.L. 131 del 28/04/1993, D.L. 213 del 30/06/1993, D.L. 331 del 30/08/1993 e convertito nella Legge n. 427 del 29/10/1993, ha imposto delle regole nella gestione delle fatture relative agli scambi intracomunitari. Nel D.P.R. 633/1972 (Legge I.V.A.) negli articoli 17 (relativo a "Soggetti passivi") e 21 (relativo a "Fatturazione delle operazioni") sono disciplinati anche gli obblighi relativi alle operazioni intracomunitarie. In particolare, secondo l’articolo 17 comma 2 del D.P.R. 633/1972, gli obblighi relativi alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato da soggetti non residenti nei confronti di soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato, compresi i soggetti indicati all’articolo 7-ter, comma 2, lettere b) e c), sono adempiuti dai cessionari o committenti. Tuttavia, nel caso di cessioni di beni o di prestazioni di servizi effettuate da un soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro dell'Unione Europea, il cessionario o committente adempie gli obblighi di fatturazione di registrazione secondo le disposizioni degli articoli 46 e 47 del D.L. 331 del 30/08/1993, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 427 del 29/10/1993. Inoltre, con l'articolo 21 del D.P.R. 633/1972, vengono stabilite le tipologie di operazioni per le quali i soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato emettono la fattura con l'annotazione "inversione contabile" e specificando la norma comunitaria o nazionale.

Operazioni intracomunitarie soggette al meccanismo dell'inversione contabile

Non tutte le operazioni intracomunitarie sono soggette al meccanismo del reverse charge. Se l’azienda è un soggetto passivo stabilito in Italia ed è in qualità di cedente/prestatore, emette al committente o cessionario (stabilito in uno Stato dell'Unione Europea) una fattura di vendita senza addebito di I.V.A. specificando la norma comunitaria o nazionale. Se l'azienda è un soggetto passivo stabilito in Italia ed è in qualità di committente/acquirente deve registrare la fattura di acquisto ricevuta secondo il meccanismo dell'inversione contabile.

Applicazione meccanismo dell'inversione contabile

L'applicazione di tale regime è disciplinata in particolare dall’articolo 17 comma 5 del D.P.R. 633/1972 (Legge I.V.A.) ed è un particolare meccanismo di applicazione dell'imposta sul valore aggiunto, per effetto del quale il destinatario (cessionario) di una cessione di beni o prestazione di servizi, se soggetto passivo nel territorio dello Stato, è tenuto all'assolvimento dell'imposta in luogo del cedente o prestatore. Il cedente o prestatore emette fattura senza addebitare l'imposta ed indica la norma che prevede l'applicazione del regime reverse charge, in questo caso è un soggetto appartenente all'Unione Europea. Il destinatario (cessionario o committente) della cessione di beni o della prestazione del servizio deve integrare la fattura ricevuta con l'indicazione dell'aliquota e della relativa imposta, provvedendo ad annotare il documento sia nel registro degli acquisti sia nel registro delle fatture emesse.

Operazioni da svolgere quando l’azienda è in qualità di cessionario (acquisti)

Per registrare le fatture di acquisto ricevute, il cui intestatario è un soggetto intracomunitario, l'utente, in qualità di cessionario (committente o acquirente), deve seguire le seguenti indicazioni per gestire gli automatismi previsti per il meccanismo del reverse charge:

  • Inserire nuovi Codici I.V.A., speculari a quelli presenti e selezionando l'opzione "I.V.A. UE", che verranno utilizzati per la registrazione della fattura di acquisto e dell'autofattura di vendita. Si consiglia di compilare anche il tipo operazioni per distinguere gli acquisti di beni dalle prestazioni di servizi ricevute. Inoltre, è possibile specificare il codice I.V.A. autofattura da utilizzare nell'autofattura di vendita generata. Ad esempio si potranno avere i seguenti i seguenti codici I.V.A.:
    • Codice: 2200 - Descrizione: Aliquota 22%
    • Codice: 22UE - Descrizione: Aliquota 22% UE - Opzione I.V.A. UE selezionata
    • Codice: 2217 - Descrizione: Aliquota 22% autofattura UE - Opzione I.V.A. UE selezionata
  • Verificare ed eventualmente inserire nuovi codici relativi alle Nazioni e alle Divise Estere da utilizzare negli scambi intracomunitari.
  • Per tutte le anagrafiche dei fornitori intracomunitari occorre indicare le seguenti impostazioni: i dati anagrafici (in particolare il Codice nazione, la Partita I.V.A e/o il Codice Fiscale), selezionare l’opzione "Appartenente UE" come Tipo anagrafica nella scheda Contabili e indicare nel campo "Codice divisa" nella scheda Acquisti la valuta estera utilizzata generalmente dal soggetto appartenente all'Unione Europea, ma che non ha adottato la Moneta Unica.
  • Le anagrafiche dei fornitori esteri appartenenti alla UE vanno caricate anche nell'Anagrafica Clienti (per poter registrare le autofatture sul Registro Vendite relative agli acquisti intracomunitari). In alternativa, è possibile creare un unico codice cliente da utilizzare in fase di registrazione delle autofatture descrivendolo, ad esempio, "Cliente per autofatture intracomunitarie" e riportandolo manualmente ogni volta in fase di registrazione contabile dell’autofattura.
  • Le operazioni soggette al meccanismo del reverse charge devono confluire sia nel registro I.V.A. degli acquisti (fattura di acquisto ricevuta e integrata per l'imposta) sia nel registro I.V.A. delle vendite (autofattura di vendita). Nei Registri I.V.A. è possibile creare un registro I.V.A. acquisti/vendite apposito, separato rispetto a quelli normalmente utilizzati, in cui far confluire unicamente le fatture di acquisto intracomunitarie o le autofatture generate oppure registrare tutte le fatture ricevute su un unico registro I.V.A. degli acquisti e le autofatture sul registro I.V.A. delle fatture emesse.
  • Creare le Causali Contabili relative alla fattura di acquisto ricevuta e da integrare con l'imposta, l'autofattura di vendita e il giroconto I.V.A.. Le causali contabili devono avere una serie di caratteristiche specifiche per le operazioni intracomunitarie soggette al reverse charge, in particolare:
    • per le causali relative alla fattura di aquisto e all'autofattura: tipo movimento "Fattura", registro I.V.A. acquisti/vendite, opzione "Reverse charge" selezionata e solo per l'autofattura opzione "Escludi da ammontare operazioni attive/passive" selezionata;
    • per la causale relativa al giroconto: tipo movimento "Prima nota", opzione "Reverse charge" selezionata e nella scheda "Partite clienti fornitori" selezionare "No partita" per il tipo gestione.
  • Compilare nei Parametri Contabilità, Scheda Reverse charge le causali relative all'autofattura e al giroconto I.V.A. nella sezione "Operazioni intracomunitarie".

Dopo la configurazione degli archivi di base, nella scelta Gestione Movimenti di contabilità è possibile registrare la fattura di acquisto intracomunitaria ricevuta, integrandola con l'importo dell'imposta (che si aggiunge al totale documento) e indicando la causale, il fornitore, il regitro I.V.A. e i codici I.V.A. creati in precedenza. Alla conferma della registrazione, che avviene selezionando il pulsante "Nuova registrazione", viene visualizzata la finestra Registrazione automatica Reverse Charge che consente di generare in automatico i movimenti relativi all'autofattura di vendita e al giroconto I.V.A..

Per coloro che hanno attivo il modulo G1ACQ (Acquisti), nella scelta Gestione Documenti di Acquisto è possibile registrare la fattura di acquisto intracomunitaria ricevuta e soggetta a reverse charge integrandola con l'importo dell'I.V.A. e indicando la causale, il fornitore, il regitro I.V.A. e i codici I.V.A. creati in precedenza. Eseguendo la scelta Consolida Documenti di Acquisto verranno generate automaticamente anche le registrazioni relative all’autofattura di vendita e al giroconto I.V.A., se nella scelta Parametri Contabilità, Scheda Reverse charge è stata selezionata l’opzione "Registrazione automatica autofattura e giroconto I.V.A.".

Esempio di operazione di acquisto intracomunitaria

L'azienda acquista delle merci dal fornitore Green Company, che ha sede in Gran Bretagna. Il fornitore emette una fattura per un totale di 1.000,00 Sterline inglesi (GBP), al cambio di Euro 1,30856. L'azienda deve registrare la fattura di acquisto integrandola con l'importo dell'I.V.A. la cui aliquota è del 22%. I dati da riportare nella registrazione contabile sono:

  • Codice divisa: GBP Sterline inglesi
  • Cambio: 1,30856
  • Totale in valuta: 1.000,00
  • Totale documento: 1.596,44 Euro (1.000,00 x 1,30856 + imposta del 22%)
  • Codice I.V.A.: 22UE
  • Imponibile: 1.308,56
  • Imposta: 287,88
  • Contropartita: conto P.d.C. del relativo costo (acquisto di merci, materie prime, ecc.)

Confermando la registrazione vengono generati l’autofattura e il giroconto I.V.A..

Operazioni da svolgere quando l’azienda è in qualità di cedente (vendite)

Per registrare le fatture di vendita, il cui intestatario è un soggetto intracomunitario, l'utente, in qualità di cedente/prestatore, deve seguire le seguenti indicazioni:

  • Inserire nuovi Codici I.V.A., speculari a quelli presenti e selezionando le opzioni "Non soggetto ad I.V.A." e "I.V.A. UE", che verranno utilizzati per le fatture emesse a soggetti intracomunitari senza addebito di I.V.A. (Esempio: codice 6516 Cessione UE art.41 DL 331, non soggetta ad I.V.A., non imponibile e con opzione I.V.A. UE).
  • Verificare ed eventualmente inserire nuovi codici relativi alle Nazioni e alle Divise Estere da utilizzare negli scambi intracomunitari.
  • Per tutte le anagrafiche dei clienti intracomunitari occorre indicare le seguenti impostazioni: i dati anagrafici (in particolare il Codice nazione, la Partita I.V.A e/o il Codice Fiscale), selezionare l’opzione "Appartenente UE" come Tipo anagrafica nella scheda Contabili e indicare nel campo "Codice divisa" nella scheda Vendite la valuta estera utilizzata generalmente dal soggetto appartenente all'Unione Europea, ma che non ha adottato la Moneta Unica.
  • Nei Registri I.V.A. è possibile creare un registro I.V.A. vendite apposito, separato rispetto a quelli normalmente utilizzati, in cui far confluire unicamente le fatture di vendita intracomunitarie oppure registrare tutte le fatture su un unico registro I.V.A. delle fatture emesse.
  • Eventualmente creare delle Causali Contabili apposite per registrare le fatture e le note di variazione intracomunitarie di vendita, per differenziarle dalle operazioni normali. Le causali contabili relative ai documenti intracomunitari emessi non devono avere delle particolari caratteristiche; occorre selezionare come Tipo movimento l'opzione "Fattura" o "Nota di credito" e deve essere indicato il Registro I.V.A. da utilizzare, creato in precedenza.

Dopo la configurazione degli archivi di base, nella scelta Gestione Movimenti di contabilità è possibile registrare la fattura emessa intracomunitaria, indicando la causale, il cliente, il regitro I.V.A. e i codici I.V.A. creati in precedenza.

Per coloro che hanno attivo il modulo G1VEN (Vendite), nella scelta Gestione Documenti è possibile registrare la fattura emessa intracomunitaria, indicando la causale, il cliente, il regitro I.V.A. e i codici I.V.A. creati in precedenza. Eseguendo la scelta Consolida Documenti gli importi in valuta verranno automaticamente convertiti in Euro, in base al cambio espresso; pertanto la registrazione contabile generata sarà in Euro con valorizzato il campo "Totale in valuta" se è stata indicata una divisa estera.